Post pubblicato il 4 novembre 2020 sul blog di IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile

 

Esattamente un mese fa, si è conclusa la tappa IT.A.CÀ Salento che si è svolta dal 2 al 4 ottobre. Questa è stata la terza edizione del festival in Salento, molto diversa dalle precedenti, per ragioni che già possiamo immaginare. Nelle scorse edizioni appunto, il format è sempre stato quello di presentare un fittissimo calendario di micro eventi (circa 30) spalmati in tre giorni e che si svolgevano in contemporanea su tutta la penisola salentina. Quest’anno tutto è stato un po’ rivisto data l’emergenza sanitaria.

“Era, infatti, insostenibile poter pensare di gestire tanti piccoli eventi dislocati su un territorio così grande. Fino a maggio in realtà non eravamo riusciti a mettere nero su bianco una bozza di programma, perché eravamo tramortiti dalla fine del lockdown e  non esistevano ancora dei veri e propri protocolli per la gestione di eventi. Volevamo attendere tempi migliori, e capire se l’estate ci avrebbe donato un po’ di tregua. Così è stato per fortuna, e il caldo sole estivo ha fatto germogliare una grande idea. Abbiamo pensato, infatti, perché non fare un viaggio a piedi e in bicicletta aperto ad un numero ristretto di persone? Un viaggio che avrebbe dato la possibilità di incontrare lungo la strada genius loci e veri e propri presidi di bellezza, laddove la tutela della biodiversità ha sede! E così è stato.” racconta Luciana Lettere di Made for Walking, co-organizzatrice del festival assieme a Camera a Sud. L’edizione si è sviluppata quindi in maniera più lenta, più raccolta, limitando il numero di partecipanti, ed ha unito geograficamente il nord e il sud Salento a suon di passi e pedalate!

Il 2 ottobre il festival è partito con una compagnia di camminatori che ha percorso insieme circa 18 chilometri, presso la stazione ferroviaria di Guagnano, Comune più a nord della provincia di Lecce.  È stata data la possibilità pertanto di raggiungere il punto di partenza utilizzando le Ferrovie Sud Est, incentivando le persone ad utilizzare il treno e a rendere sostenibile l’intera giornata, visto l’arrivo finale in un’altra stazione.

Prima tappa è stata la visita al Museo del Negromaro a Guagnano, la cui finalità è insita nella valorizzazione e nel recupero della tradizione contadina della viticultura, per poi proseguire a piedi e raggiungere la bellissima Chiesa di Santa Maria delle Grazie nel piccolo borgo di Campi Salentina dove i camminatori hanno potuto godere di una visita guidata e ammirare importantissimi reperti della stratificazione dalla storia medievale a quella rinascimentale. Da qui poi il cammino della giornata ha fatto tappa finale in uno dei luoghi a cui l’edizione salentina è più legata: la Foresta Urbana, un angolo di natura colmo di misteri e di meraviglie, nel cuore della città di Lecce, dove la biodiversità ha preso il sopravvento sul cemento e la cui gestione è sotto il WWF Salento.

Per chi ne aveva ancora le forze (piedi permettendo) c’era anche la possibilità di godere di un aperitivo nel giardino di Crocevia, centro multiculturale sempre nel capoluogo, dove sorseggiando del buon vino “etico” si poteva ascoltare il racconto di viaggio di Giuseppe Caridi autore del libro “Sette Passaporti”. 

Stazione Ferroviaria di Guagnano
Museo del Negroamaro, Guagnano

La mattina successiva, il 3 ottobre l’appuntamento per la seconda giornata del festival è sempre stato dato in stazione, stavolta a Lecce, dove altri quindici camminatori hanno sfidato un vento di scirocco con raffiche di 90 chilometri orari e percorrendo circa 23 chilometri. Nonostante le avversità meteo e gli avvisi della protezione civile, l’umore della comitiva è sempre stato alto. I luoghi principali visitati sono stati l’Ex Distilleria De Giorgi a San Cesario di Lecce, uno dei più interessanti e imponenti monumenti dell’archeologia industriale del Sud Italia, oggi affascinante esempio di recupero e valorizzazione e prezioso luogo di memoria, e Palazzo Palmieri nel borgo di Martignano, edificio del XVII sec., dove ha sede un centro polifunzionale che coniuga servizi turistici e cultura, punto di riferimento per il turista, per il visitatore, ma dove da anni si tutela una particolare biodiversità, quella linguistica, con iniziative legate alla conservazione del “Griko” dialetto di origine greca che i nonni della “Grecìa Salentina” parlano ancora. 

Piazza Sant’Oronzo, Lecce
In cammino verso Martignano
Con ACTIONAID – Lecce nel borgo di Caprarica

L’ultimo giorno del festival invece è stato dedicato ai cicloescursionisti, che hanno dato una grande prova di resistenza fisica percorrendo sotto la guida di CPK LECCE circa 53 km da Martignano fino a Marina Serra. Nel mezzo però del viaggio hanno avuto modo di fare tappa al Museo della Civiltà Contadina a Giuggianello e godere di un pranzo sotto l’ombra di una “Pagghiara” preparato dalla Cooperativa Casa delle Agriculture Tulia e Gino, che coltiva terreni concessi in comodato d’uso gratuito abbandonati dagli anziani e dai loro figli emigrati altrove. Tappa ultima del festival è stato un luogo simbolico: Celacanto a Marina Serra, dove ha sede l’associazione Coppula Tisa impegnata da quasi vent’anni in numerose vertenze ambientali sul territorio. 

Palazzo Palmieri, Martignano

“Con i nostri passi e pedalate abbiamo portato in giro per il Salento delle pergamene dove era stato riportato il nostro manifesto sulla biodiversità. Abbiamo incontrato nei paesi tappa sindaci e assessori a cui abbiamo chiesto di impegnarsi in una nuova riforestazione di tutto il Salento flagellato da secoli da devastazioni naturali e antropiche come xilella, abusivismo edilizio, discariche, incendi e disboscamenti ed un piano innovativo interdisciplinare e di alto livello qualitativo di Educazione Ambientale in tutte le scuole e di educazione al Turismo Sostenibile. Quello che speriamo quindi con tutto il cuore per la quarta edizione salentina è di vedere tanti nuovi alberi messi a dimora, tra cui tra cui corbezzoli, lecci, querce, e vedere rifiorire quello insomma che era il nostro patrimonio alboreo prima dell’arrivo della monocoltura dell’ulivo.” dichiara sempre Luciana Lettere. 

Un ringraziamento speciale alla rete locale: Salento Bici Tour, CPK LECCE, Museo della Civiltà Contadina – Giuggianello, Cooperativa Casa delle Agriculture Tulia e Gino, Celacanto, Crocevia, Associazione Coppula Tisa, WWF Salento, Museo del Negromaro, Parco Palmieri, Terzo Millennio, Università del Salento, EMYS, ACTIONAID Lecce e CCSR, e al nostro grande fotografo Daniele Panareo.

Appuntamento al 2021 per un altro anno di viaggi responsabili 🙂

Related Posts

La prima domenica di appuntamenti del festival #ITACASALENTO ha riacceso la speranza e l’emozione...

Premiato dall‘Organizzazione Mondiale del Turismo dell’ONU per l‘eccellenza e...

Da qualche giorno è stato ufficialmente annunciato il via alla 13° edizione Festival IT.A.CÀ, un...

Leave a Reply

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.