Quest’anno, precisamente a gennaio, ho preso una decisione: camminare alla scoperta della mia regione. Dopo le mie prime scoperte, ho compreso che luoghi e storie da scoprire ce n’erano tanti, e aspettavano solo me. Io e il mio ragazzo, quindi, abbiamo fatto una promessa: camminare per chilometri ogni domenica, o durante una giornata libera della settimana. All’inizio ho contattato alcune associazioni locali, organizzatrici di percorsi trekking ed escursionistici. Queste associazioni, però, mi hanno proposto orari d’incontro e di partenza improponibili a mio avviso. Il mio primo pensiero, infatti, è stato quello di salvaguardare la sveglia della domenica (non si può godere il weekend, se bisogna svegliarsi alle ore 7 del mattino, anche nei festivi!). In realtà, l’idea di avere un percorso già programmato e una meta già prefissa, provocava in me un calo di entusiasmo e volontà.
Per me il camminare è libertà, perché ho la possibilità di poter cambiare sentieri e strade, minuto per minuto, lasciandomi guidare solo dall’istinto e dalla bellezza dei luoghi che percorro. Camminare, per me, non è assolutamente solo un mezzo per raggiungere una meta, ma è ben altro. Camminare è anche la bellezza assoluta di trovarsi davanti ad un bivio, e lasciarsi andare ad una scelta, guardando solo fili d’erba e fiori (sbirciando magari dopo il GPS). Camminare non deve comportare il rispetto di una tabella di marcia o di orari ben precisi. Camminare mi fa solo sentire presente nel luogo che sto percorrendo, e non lascia spazio al passato e al futuro.
La promessa, fatta all’inizio dell’anno, è stata mantenuta, ed ormai è divenuta un appuntamento fisso della settimana. Abbiamo già percorso molti chilometri (ne percorriamo almeno una quindicina ad incontro). E’ stato bello vedere crescere il gruppo settimana per settimana. Alcuni cari amici, incuriositi dalla nostra ricerca, hanno incominciato a seguirci in queste camminate. Siamo partiti in due, e ora siamo divenuti tanti, e fra di noi non è mai esistita una guida o un esperto, ma tutti hanno contribuito, passo dopo passo, a rendere questi percorsi speciali e particolari, chiacchierando, fotografando, riflettendo a voce alta, o scambiando uno sguardo di complicità.
Io vi ringrazio tutti, perché avete condiviso con me ciò che più mi rende felice al momento: camminare.