Da qualche mese il blog è stato messo un po’ da parte. E questo non va bene, perché al mio piccolo diario di scoperte devo tanto. Mi sono ripromessa quindi di scrivere di più nelle prossime settimane.

In questo post voglio parlarvi di un posto davvero magico: la Riserva “Bosco delle Pianelle” a pochissimi chilometri  dalla città di Martina Franca. Ho avuto la fortuna di essere stata invitata dalla famiglia Trisolini, proprietaria della Masseria Cappella a visitare la sua azienda e la riserva molto vicina. La famiglia mi ha accolto come meglio non poteva fare. Ha ospitato me e il mio compagno una notte nel B&B della masseria gratuitamente, perché ci teneva troppo a mostrarmi il sentiero che collega la masseria con il Bosco delle Pianelle. Un percorso che vorrebbe far conoscere a tutti. E non perché ha bisogno di avere più “turisti” nel suo agriturismo. Anche perché qui il lavoro non manca.

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Tutti i membri della famiglia (padre, madre, figlio, figlia, nonni) hanno la sveglia la mattina tra le cinque e le sei. La figlia mi ha raccontato che solo a lei è concessa a volte la sveglia alle sette (perché è la cocca di papà). In un’azienda di cinquanta ettari, considerata la decima fattoria più grande d’Italia, il lavoro appunto non manca. Da tre generazioni la famiglia Trisolini non fa altro che allevare mucche di razza bruna e frisona (al momento sono circa trecento!). Nel 1990 è nata anche la Cooperativa Valcoop con l’obiettivo di valorizzare il latte fresco. Sempre in questa tenuta si producono formaggi tipici delle Basse Murgie della Puglia, utilizzando tecniche di lavorazione e stagionatura antiche che hanno conservato nel tempo l’artigianalità dei mastri casari delle secolari masserie della zona. Il latte fresco raccolto giornalmente è trasportano presso il laboratorio artigianale, ospitato in un gruppo di trulli presso sempre l’antica Masseria Cappella.  Il caseificio trasforma il latte proveniente dagli allevamenti dei soci in prodotti caseari di primissima qualità. Ad oggi oltre alla produzione e vendita di formaggi si affianca una selezione di prodotti da forno fantastici, come pane di grano, taralli, frisselle e biscotti.  Provate solo a immaginare il profumo del pane caldo proveniente da questi trulli!

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Sono stata invitata dunque a camminare lungo il bellissimo percorso che dalla fattoria arriva fino al bosco. Vincenzo, il figlio maggiore e successore innovativo dell’azienda, non sopporta l’idea che il Bosco delle Pianelle sia sconosciuto ai più, e nemmeno l’idea che nei mesi autunnali e invernali sia visitato da pochissime persone. E la causa non è la neve che a volte cade in queste zone durante i periodi più freddi. E’ sicuramente la poca promozione e valorizzazione di posti così magici. Pensate, infatti, che il Bosco e la Masseria Cappella sorgono a cinque chilometri di distanza da Martina Franca, città molto frequentata durante tutto l’anno. E questo è un gran peccato. Quando si entra ufficialmente nel Bosco delle Pianelle si ha la sensazione di entrare proprio in uno di quei boschi raccontati nelle fiabe.

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Ho raggiunto Masseria Cappella il penultimo giovedì di gennaio. Qui c’era ancora qualche traccia della forte nevicata avvenuta la settimana precedente. Appena arrivata, ho conosciuto Enza, la figlia più piccola (la cocca di papà) che mi ha accompagnato nella super accogliente stanza del B&B. Subito dopo mi sono diretta al trullo di fronte al mio alloggio, dove Vincenzo (il figlio maggiore) mi attendeva per le presentazioni. Ci siamo messi comodi intorno al tavolo della cucina Trisolini e studiato la mappa del Bosco delle Pianelle. Dovevo scegliere quale zona visitare visto la sua estensione (circa 1200 ettari!). Visitarlo tutto in una giornata è impossibile. Oltre ai quindici chilometri di sentieri ufficiali e attrezzati, vi sono anche tantissimi ambienti immersi nella più fitta vegetazione del bosco. Gli stessi figli di casa Trisolini non ci hanno ancora messo piede in alcune zone. Vincenzo mi ha raccontato che qui si rifugiavano i briganti durante la seconda metà dell’Ottocento. Questi luoghi erano usati da loro come rifugio sicuro visto la loro impenetrabilità. C’è anche una grotta che ha preso il nome da queste vicende: la grotta del Sergente Romano, dove nell’estate del 1862 si tenne una storica riunione di tutti i capi bandi di Puglia.  Una volta con la mappa davanti ho deciso che dalla masseria mi sarei diretta al nord del bosco e mi sarei fermata in quest’area per esplorare circa metà dei sentieri ufficiali.

Bosco delle Pianelle

La mattina seguente, dopo un’incredibile colazione fatta da cinque tipi di torte homemade e latte freschissimo di mucca, eravamo carichissimi per affrontare i circa diciotto chilometri che ci attendevano alla scoperta del bosco. Con mappa, zaino e Gps ci siamo diretti verso il famoso Bosco delle Pianelle. Le scoperte non hanno tardato ad arrivare. Il percorso fatto dalla fattoria alla riserva è bellissimo. La sensazione è quella di camminare su un antico tratturo dedicato alla transumanza. Lungo la strada abbiamo osservato numerose masserie, tutte attivissime, che ci hanno fatto comprendere quanto questi territori murgiani siano dediti all’agricoltura e alla zootecnica. Ma soprattutto tanta e tanta pulizia nelle campagne. Pochissimi rifiuti in giro e questo per un camminatore è una felicità! Poi trulli e tante carbonaie e calcinaie, tipiche testimonianze della vita rurale. Una volta poi entrati ufficialmente nella riserva ci siamo azzittiti completamente. La natura qui è avvolgente, la vedi e la senti dappertutto. L’entrata nel bosco la percepisci subito. Si sente l’aria e l’atmosfera che cambia. E’ come se una volta entrati, una porta dietro di noi fatta di alberi si fosse richiusa. Qui la biodiversità vegetale è notevole. Alberi altissimi, veri e propri monumenti, sono stati i nostri compagni di camminata. Fragno, roverella, carpinio nero, lecceta d’alto fusto, corbezzolo, bianco spino, lentisco e tanto altro. Per non parlare delle tante impronte di animale che abbiamo osservato sulla neve che si stava sciogliendo. Il momento più bello? Aver fatto pausa pranzo qui con i semplici prodotti tipici della fattoria e con i raggi di sole che penetravano questo bosco magico, immersi nel silenzio più profondo. Vi auguro a tutti di godervi un momento così prima o poi.

E ora lascio parlare le foto .

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

Bosco delle Pianelle

P.S. Un enorme grazie ancora alla famiglia Trisolini, che mi ha aperto le porte di casa. Ricorderò sempre il caffè preso con tutti i componenti della famiglia intorno al tavolo della cucina. Abbiamo riso e scambiato battute come se ci conoscessimo da tanto tempo. Un grazie speciale poi va a Federico (un collaboratore di Vincenzo) che mi ha voluto fortemente portare in questa fattoria speciale. Spero di riabbracciarvi tutti prestissimo!

Bosco delle Pianelle

Masseria Cappella

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One Comment
  1. francesco de francesco / 8 Dicembre 2021 at 5:56 /Rispondi

    per caso puoi mettere a disposizione il file gpx dei sentieri che hai percorso??

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