Da pochi giorni si è conclusa una delle manifestazioni più innovative del territorio nazionale. Sto parlando di #Monumentsmenwe, iniziativa firmata #invasionidigitali, tenutasi dal 6 al 8 giugno. L’obiettivo è stato quello di organizzare una “missione” nei luoghi dove visitare monumenti (o musei) dimenticati, o poco conosciuti, e in molti casi in pericolo. Noi di #MadeforWalking, insieme a due carissime colleghe, storiche dell’arte, abbiamo preparato un percorso per far riscoprire due tesori architettonici, nascosti nel cuore del nostro Salento, precisamente in un’area geografica denominata Valle della Cupa. I monumenti sono l’ex Monastero di Sant’Elia (nelle campagne dei comuni di Trepuzzi, Squinzano, Campi Salentina), e la chiesa di Santa Maria dell’Alto (nel territorio di Campi Salentina).

Monumentsmewe

Il primo è stato costruito sul finire del ‘500, per volontà di un ricco barone del posto, il quale ha voluto affidarlo ad una comunità di Cappuccini. In realtà, il monastero è sorto su un altro edificio “basiliano” di fattura normanna. Nell’800 poi, il convento è stato chiuso, ed è diventato proprietà dello Stato. Oggi la gestione è stata affidata a ben tre comuni, che (aimè) pur unendo le forze, non sono ancora riusciti a portarlo all’antico splendore. Ci ha fatto troppo male vedere un monumento, dal valore inestimabile, ridotto in queste tristissime condizioni.

Monumentsmewe

#Monumentsmewe

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Dopo aver segnalato il monumento su tutti i Social (era lo scopo della manifestazione!), e condiviso foto e riflessioni all’impazzata, ci siamo spostati in macchina (ah purtroppo), a circa cinque chilometri di distanza, dove abbiamo raggiunto l’altro monumento da “invadere”: la Chiesa di Santa Maria dell’Alto, risalente al XIII secolo o XIV secolo circa.
Purtroppo anche qui l’angoscia è stata tanta. Siamo rimasti senza parole, sia per la meravigliosa testimonianza, e sia per l’orrore di trovarla tuttora in condizioni pessime.

#Monumentsmewe

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Ma dove lo Stato, le Provincie, i Comuni, non ce l’hanno fatta, sono arrivati dei bravi cittadini in soccorso del monumento. Infatti, è nato, già da un po’ di tempo, un Comitato “Madonna dell’Alto”, per la tutela e il recupero di questo sito archeologico. Questi bellissimi cittadini hanno tolto l’immondizia dentro e fuori la chiesa, hanno liberato il complesso dalle erbacce altissime, hanno organizzato manifestazioni di protesa per attirare l’attenzione sulla chiesa. Uno di loro poi, Mario Del Prete, ci ha guidato durante l’ “invasione”, per capire meglio storicamente il monumento. Insomma, noi di #MadeForWalking siamo convinti che siano loro i veri #Monumentsmen, che ogni giorno con sacrificio e grandi sforzi, rendono migliore il nostro Paese ☺

P.S. Una curiosità. Passeggiando vicino alla Madonna dell’Alto, ci hanno segnalato questo curioso licheno che cresce sui rami degli alberi e altrove. Esso si sviluppa solo dove l’aria è pulitissima, quindi è un ottimo indicatore della mancanza di inquinamento in un luogo.

#Monumentsmewe

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P.S. (2) Noi di #Madeforwalking questa volta abbiamo camminato poco, insieme agli “invasori”, ma sappiate che nemmeno questo percorso ci è sfuggito 😉 A marzo abbiamo percorso interamente il sentiero che collega l’ex Monastero con la chiesa di Santa Maria dell’Alto. Ecco le prove.

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