Sono passati un bel pò di giorni dal mio rientro, e dal mio ultimo post. Come al solito mi prendo il tempo necessario per smaltire e gestire tutte le emozioni che mi ha regalato questo primo viaggio a piedi.
A giugno ho percorso circa 210 chilometri, partendo da Santa Maria del Casale a Brindisi per raggiungere Matera in otto giorni. Una lunghissima avventura, lungo l’asse dell’antica via Appia, ideata e voluta fortemente dall’Associazione Edeno e dal Touring Club di Brindisi. La chiamo avventura poiché noi camminatori siamo stati veramente un gruppo di esploratori e pionieri. Non mi sono dovuta nemmeno occupare di pensare al vitto e all’alloggio, visto che la parte logistica è stata gestista dagli organizzatori, che hanno fatto in modo di creare un bellissima rete nelle comunità che incontravamo lungo il cammino. Autorità, Pro Loco, Iat, cittadini, proprietari e gestori di splendidi B&B e ristoranti, ci hanno accolto in maniera straordinariamente calorosa, e ci hanno coccolato e viziato in maniera inaspettata. Quindi innanzitutto grazie a tutti loro, ma soprattutto all’associazione Edeno che ha elaborato le mappe, e mi ha indicato la via.

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Io mi sono preoccupata di badare solo alla strada, e alle mie personali emozioni. Le sorprese sono state tante. Come ad esempio partire con un gruppo di persone sconosciute, e tornare a casa con dei nuovi amici. Sono bastati otto giorni, per affezionarmi a loro. Già nelle prime ore, per non sentire il dolore ai piedi e la stanchezza, ci si abbandonava a lunghe, lunghissime chiacchierate. Molto spesso, ci si è lasciati andare a bellissime confessioni, e racconti intimi. Perché quando si cammina, oltre a lasciare a casa pesi inutili, ci si vuole liberare di tutti i piccoli e grandi fardelli che appesantiscono l’anima. C’è la necessità di ritornare a esseri più leggeri, e liberi. I pensieri, ad un certo punto, non ritornano più al lavoro, ai problemi, alle ansie e stress. Il tuo stesso fisico, sotto sforzo costante, non permette alla mente di concentrarsi su inutili problemi legati al passato e al futuro. Esiste solo il presente mentre si cammina. Esistono solo quei passi, che uno dopo l’altro, ti avvicinano sempre più alla meta. Esistono soltanto le cose che in qualche modo possono aiutarti a sopportare la fatica: la bellezza dei paesaggi, il vento, la luce, gli alberi, i sorrisi dei tuoi compagni di viaggio, le pause sotto l’ombra di un albero, i sorsi d’acqua fresca.

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Per non parlare poi delle due bellissime regioni che ho attraversato a piedi: la Puglia e la Basilicata. Non basterebbero innumerevoli post per descrivere la bellezza intrinseca di questo sud incantato. Servirebbero migliaia di battute per raccontare il fascino dei loro centri storici, l’umanità dei suoi abitanti, le atmosfere e gli odori dei paesaggi. Mi sono ripromessa di ritornare e visitare con calma tutti i luoghi attraversati, ma soprattutto di camminare lentamente nei centri storici, pieni di piccoli grandi tesori. L’ho promesso anche a tutte le persone che ho incontrato, con cui ho scambiato sorrisi, informazioni, racconti e chiacchiere. Viaggio a piedi

Per ora mi fermo a elencare e descrivere brevemente le bellissime tappe del nostro viaggio a piedi, provando con le parole e le foto a raccontarvi la magia di questo cammino.

  • Brindisi – Città di Partenza: da qui è partito il nostro cammino, precisamente da Santa Maria del Casale, chiesa alle porte della città. Questo incredibile edificio è una costruzione romanica del XIII secolo, ed un monumento nazionale dal 1875. Si racconta che da qui passò anche San Francesco d’Assisi, che di ritorno dalla Terra Santa si fermò a pregare. Una volta in cammino, ci siamo diretti verso il centro della città, e la prima tappa è stata il Palazzo Granafei-Nervegna, sede oggi del Comune di Brindisi, e dove si può ammirare il capitello originale di una delle due Colonne Romane, monumento memorabile della città. Da qui ci siamo diretti al B&B I Templari, la cui dolcissima proprietaria, avendo saputo di questa nostra spedizione, ci ha aperto le porte della sua splendida struttura e ci ha coccolato con un’abbondante e deliziosa colazione “handmade”. I Templari è un B&B in una dimora storica, oggi di proprietà privata. L’edificio che ci ha ospitato, infatti, ha inglobato l’antico Ospedale di San Martino, risalente all’inizio del XIII sec. . Nella residenza principale sono state rinvenute testimonianze architettoniche, incisioni e simboli dei templari. Insomma un posto davvero incantevole!
    Prima di lasciare la città, e metterci per ore in cammino, i ragazzi di Brindisi My Destination  e il Gruppo Archeo Brindisi ci hanno voluto mostrare alcuni dei tesori artistici presenti nel centro storico. Sono rimasta a bocca aperta quando ci hanno fatto camminare nell’incredibile Tempio di San Giovanni al Sepolcro, luogo misterioso, in cui sono presenti numerosissimi simboli collegati ai Cavalieri Templari. E’ stata la mia prima volta nel tempio, ma in realtà è stata la prima volta che ho esplorato e compreso l’enorme importanza storica della città di Brindisi. Da ritornarci assolutamente!

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  • Mesagne – Prima tappa. Siamo arrivati a Mesagne nel tardissimo pomeriggio, dopo circa sei ore di cammino, partendo verso le 13:00 da Brindisi. Qui siamo stati accolti come dei veri pellegrini, da un monastero del terzo millennio. Sto parlando dell’ex Convento dei Cappuccini, che è da 14 anni sede dell’ISBEM, polo culturale di eccellenza e di riferimento nel settore biomedico e sanitario, mediante la collaborazione integrata del Sistema Sanità con il Sistema Ricerca, con il Mondo delle Imprese, con le Fondazioni Bancarie e con le Comunità locali. Qui abbiamo dormito nelle piccole e confortevoli celle dei monaci di un tempo, e circondati dal silenzio più profondo, abbiamo trascorso la nostra prima notte, in uno dei più importanti monumenti della città. Mesagne si è rivelata a noi viandanti in tutta la sua prepotente bellezza, con un centro storico ricco di monumenti pazzeschi come: la Chiesa Matrice, la Chiesa di San Lorenzo Fuori le Mura, il Castello dell’XI secolo, il Torrione del Castello Normanno Svevo, e il Museo del Territorio “Ugo Granafei”, con importantissimi reperti messapici.

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  • Oria – Seconda tappa. Situata in territorio collinare del Salento, al confine con la Murgia, Oria è stata un noto centro messapico e poi romano. Abbiamo avuto il tempo di visitare l’inquietante cripta della Confraternita della Morte, affianco l’importante Basilica Cattedrale della città. Qui sono conservate 11 mummie di alcuni dei membri della confraternita, ciascuna collocata nella propria nicchia. Un posto davvero spettrale, ma la cosa più interessante è stato conoscere la storia stessa della confraternita. La nota, invece, più piacevole dell’intera giornata, è stata quella di essere ospiti in un B&B davvero speciale: il &B Palazzo Delle Viole nel cuore del centro storico di Oria. Proprietari super gentili, arredamenti eleganti, colazione iperbiologica, e relax garantito… insomma noi viandanti stanchi e provati non potevamo chiedere di più!

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  • Grottaglie – Terza tappa. Con questa tappa abbiamo raggiunto la provincia di Taranto concludendo la giornata con l’arrivo nella celebre città delle ceramiche. Siamo stati davvero fortunati, perché ad ospitarci e ad aprirci le porte delle proprie dimore sono stati i fratelli della famiglia Vestita. Questa famiglia è celebre per la sua bottega, riconosciuta come centro d’eccellenza per la produzione di ceramica artistica e di design. Abbiamo visitato Casa Vestita, nel cuore del suggestivo Quartiere delle Ceramiche in via Crispi 63/a. Questa splendida residenza si apre spesso alla collettività per accogliere mostre temporanee dedicate alla cultura fittile grottagliese. Al suo interno custodisce una chiesa rupestre medievale recentemente rinvenuta, eccezionale testimonianza artistica risalente al XIII secolo. Il giorno dopo invece abbiamo visto i fratelli Vestita all’opera nell’incredibile bottega di famiglia. E’ davvero difficile incontrare persone così dedite e appassionate al proprio lavoro come i fratelli Carmelo e Mimmo. Il loro è un amore incondizionato verso la propria arte, che li porta a lavorare in bottega per intere giornate. A volte, ci è stato raccontato, che dimenticano di guardare l’orologio per ore e ore, e non badano più ai giorni festivi e non sul calendario. E’ stato un importante insegnamento di vita incontrarli lungo il cammino. Grazie a loro, inoltre, abbiamo goduto di uno dei panorami più belli sulla città dalla loro terrazza. Insomma, per chi visita questa città, la Bottega Vestita è una tappa obbligatoria per conoscere e apprezzare la storia artistica di questo antico borgo.

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  • Taranto – Quarta tappa. Questa tappa mi ha fatto riflettere tanto. Ne parlerò presto in un altro post. Taranto è una città incredibile, dai mille colori e odori. E’ assurdo il destino che le è toccato. Avrebbe potuto vivere di turismo, bellezza, arte e cultura da sempre. Invece è divenuta la sede di un ecomostro famoso in tutta Europa, e i suoi cittadini hanno pagato caro, carissimo il prezzo di questa scelta. Ora qualcosa inizia a cambiare, e a risorgere da quelle maledette ceneri (e polveri). C’è un fuoco che arde, ed è il fuoco di una nuova consapevolezza. Iniziano ad arrivare più turisti, i siti storici più importanti riaprono, cooperative e associazioni lavorano per la diffusione della cultura nella città. E’ stato bellissimo vedere come ad esempio il Castello Aragonese rimanga sempre aperto, non solo in orari standard ma fino all’una e trenta di notte! Io faccio il tifo per questa città da sempre, e non vedo l’ora di tornare a camminare nel suo pazzesco centro storico. Adoro il fascino decadente che contraddistingue tutte le città italiane sul mare.

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  • Massafra – Quinta tappa. In piena Terra delle Gravine, il territorio massafrese è caratterizzato da numerose gravine e lame di origine carsica (non vi dico la fatica per raggiungerla a piedi!). Di queste, quelle collegate direttamente all’abitato, sono la gravina della Madonna della Scala, la gravina di San Marco e la gravina di Santa Caterina. Posso tranquillamente affermare che questa città è la “capitale” del rupestre in Puglia, anzi in Italia! Noi abbiamo purtroppo avuto modo solo di visitare la Chiesa di San Leonardo (dove una calorosa comunità ci ha accolto al nostro arrivo) e la splendida Chiesa rupestre di S. Marina, con affreschi risalenti al XII – XIII secolo. Ma l’intero territorio massafrese e punteggiato almeno da una trentina di chiese rupestri, per non parlare poi dei numerosi villaggi ipogei e grotte. Insomma anche qui bisogna ritornare assolutamente… anche perché oltre a tutte queste cose da approfondire e scoprire, vorrei dormire in tutte le stanze del B&B ‘900 dove sono stata ospite. Il proprietario (simpaticissimo) ha arredato ogni camera in base allo stile di ciascun decennio del ‘900, precisamente dal 1910 al 1960. Per ora sono stata solo nel 1940!

 

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  • Castellaneta – Sesta tappa. Appena arrivati, anche qui siamo stati accolti dalla comunità con grande calore, in un uno dei monumenti più importanti del paese: la chiesa di Santa Maria della Luce (Assunta). La chiesa sorge sul ciglio occidentale della Gravina Occidentale, e da qui abbiamo avuto modo di ammirare, uno dei più spettacolari e scenografici salti di quota delle gravine in zona. Dopo l’incontro con sindaco e operatori turistici della ProLoco di Castellaneta, siamo stati ospiti del ristorante Peucezia, dove Giacomo il proprietario, ci ha fatto subito recuperare i grammi persi durante la durante la giornata di cammino. Avevamo sul nostro tavolo i migliori piatti di Puglia, quindi vi lascio immaginare la grande abbuffata! Il giorno dopo, prima di lasciare questo splendido borgo, abbiamo avuto il piacere di camminare insieme al grande esperto di storia locale e patrimonio rupestre Aurelio Miccoli. Noi viandanti non potevamo chiedere un Cicerone migliore!

 

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  • Laterza – Settima tappa. Tappa molto difficoltosa, fatta di continue salite e discese. I miei piedi durante il cammino hanno iniziato a cedere. Mi sono ritrovata piena di vesciche e di dolori. Alle porte della città ci hanno accolto i simpaticissimi ragazzi del CEA – Centro di Educazione Ambientale Parco delle Gravine. Con loro i miei compagni (io mi son dovuta fermare!) hanno visitato l’omonima gravina, un immenso e suggestivo canyon di origine carsica. La Gravina si estende per 12 chilometri nel territorio rurale, con svariate anse, ed è profonda, in alcuni punti, più di duecento metri, e larga più di quattrocento. Quindi cari amici pugliesi e non, mettete da parte la vostra esterofilia, e prima di fare un biglietto per l’America per visitare il Parco Nazionale del Gran Canyon, venite a visitare il Canyon più bello d’Italia! Tra questi simpaticissimi ragazzi del CEA, devo ringraziare una persona molto speciale: Liliana! E’ stata dolcissima con me, ha capito subito che ero provata fisicamente. Lei oltre ad essere una bravissima guida, è anche la proprietaria del carinissimo B&B Iris. Qui lei ha accolto noi viandanti senza farci mai mancare nulla. Io poi mi sono sentita stracoccolata, e un ospite speciale. La mattina successiva ho trovato per colazione una torta fatta da lei per il mio compleanno (che è coinciso con l’ultimo giorno del viaggio), regalandomi uno dei momenti più dolci dell’intero viaggio!

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  • Matera – Ottava tappa. Ovviamente la tappa più emozionante. Intravedere Matera da lontano dopo otto giorni di cammino, raggiungerla dopo aver affrontato la discesa e la scalata della sua profonda gravina, arrivare alla meta del mio primo viaggio a piedi nel giorno del mio compleanno, scambiare sorrisi compiaciuti e abbracci speciali con i propri compagni di viaggio nella piazza del paese, trovare un’altra torta speciale per cena, insomma tutto questo ha contribuito a rendere questa giornata eccezionale e irripetibile. Matera poi è una città unica al mondo. Ve la proverò a raccontare presto in un altro post tutto dedicato a questa splendida Capitale della Cultura 2019 e Patrimonio Mondiale Unesco. Intanto vi posto qualche foto nel tentativo di celebrare la sua bellezza e ringrazio l’Ostello Dei Sassi – Matera City Italy per l’accoglienza strepitosa. I proprietari hanno inaugurato questa struttura nuovissima proprio con noi viandanti, regalandoci una notte in un posto super accogliente. Grazie, grazie!
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Qui finisce il mio incredibile viaggio. Sono tornata a casa con le “scarpe piene di passi… il cuore pieno di battiti” come direbbe il caro Jova.

L’unica nota stonata di questa esperienza è stato trovare non pochi siti di discariche lungo il cammino e nelle belle campagne pugliesi. Purtroppo si sa che l’uomo a volte è davvero un’idiota.

 

P.S. Sicuramente avrò dimenticato di ringraziare un sacco di persone, che magari si risentiranno nel non essere stati citati in questo post, ma credetemi non è stato facile ricostruire un viaggio del genere. La fatica di quei giorni non la dimenticherò più, e in molti momenti mi si è annebbiata la mente. Quindi vi prego di scrivermi qui sotto, e vi ringrazierò personalmente uno ad uno. Grazie di cuore.

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2 Comments
  1. È un grandissimo piacere trovare il tuo blog! Vivo in Puglia da poco tempo e stavo disperatamente cercando qualche guida o percorso di sentieri. Non vedo l’ora di partecipare a una delle vostre attività! Al più presto!

    • Sofia grazie mille. Le tue parole mi rendono felice! Spero di averti presto al mio fianco durante qualche camminata nella nostra bellissima regione! A presto!

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